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Artista di spicco del Settecento italiano, Giacomo Ceruti detto "il Pitocchetto" è un importante protagonista della "pittura della realtà" lombarda, riscoperto a partire dagli anni venti del Novecento per merito degli studi di Roberto Longhi, Giuseppe Delogu, Giovanni Testori e Mina Gregori. Questo catalogo, che accompagna l'esposizione milanese, ripercorre la carriera artistica di Ceruti, a partire dagli anni bresciani, spesi sul binario di una ricerca realista, fino agli anni veneti e milanesi, quando il suo linguaggio diventa internazionale, e i pitocchi lasciano spazio ai ritratti nobiliari e alle teste di fantasia. Attraverso ventiquattro opere provenienti da prestigiose collezioni private oltre che dal patrimonio della galleria (alcune delle quali completamente sconosciute al pubblico e riscoperte in occasione della mostra), si vuole indagare questa dicotomia dell'opera di Ceruti, dove la realtà declinata nei suoi aspetti più poveri, fatta di storpi e mendicanti, stracci e polvere, si contrappone a un'eleganza di gusto internazionale, nella quale trionfano velluti e marsine.